Ciao a tutti!
Il mio nome è Matilde, ho 16 anni, e il 27 luglio 2024 sono partita per il mio
semestre all’estero negli Stati Uniti, più precisamente nella Carolina del Sud, uno stato della East Coast proprio sopra la Florida per intenderci.
E’ da quando sono piccolina che sognavo di fare questa esperienza negli Stati Uniti,
soprattutto grazie ai programmi e ai film che guardavo in televisione che mostravano la vita
degli studenti nelle High School americane, e oggi sono fiera di poter dire alla me di 10 anni
fa, che, per sei mesi, la mia vita è stata come quella!
Essere un Exchange Student richiede molto coraggio: non è da tutti sentirsela di lasciare la
propria famiglia, i propri amici e la propria casa per avventurarsi in un paese diverso, con
una lingua diversa e delle usanze diverse. Lo ammetto, la consapevolezza di ciò spaventava
tanto anche me, e sono sicura che continuerà a spaventarmi in futuro, nel caso rifacessi
un’esperienza del genere, ed è più che naturale visto che stiamo uscendo dalla nostra
comfort zone. Sono quasi alla conclusione del mio programma e posso dire che ne è valsa
assolutamente la pena! Non si tratta solo di fare nuove esperienze, conoscere persone
nuove e vedere posti nuovi, ma è un’enorme occasione di crescita personale. Durante questi
cinque mesi ho scoperto dei lati di me che non sono sicura avrei avuto il piacere di
conoscere rimanendo in Italia.
Qui vorrei condividere con i futuri Exchange student qualche piccolo consiglio che potrebbe
tornarvi utile durante il vostro periodo all’estero, soprattutto se come me, lo vorrete fare in
America.
Il primo in realtà è quello un po’ più universale: non paragonate la vostra esperienza con
quella degli altri. L’America è enorme con realtà e persone super diverse ed è ovvio che pur
iscrivendosi allo stesso programma di Exchange, nessuno di noi farà la medesima
esperienza. Ed è questo il bello, non puoi mai sapere in che realtà e con che tipo di persone
ti troverai. Certo, esiste un il prototipo della scuola americana con le sue partite di football, le
cheerleader e i famosissimi scuolabus gialli, ma non è qualcosa su cui ci si può troppo
basare, la mia high school, per esempio, non aveva gli armadietti! E poi la scuola sarà solo
una parte del vostro programma, il resto è unico per ogni Exchange Student.
Una cosa di cui secondo me non molti parlano è quanto sarete fisicamente stanchi nelle
prime settimane! Sono tanti i cambiamenti che avverranno in poco tempo: sarete in un altro
continente e parlerete tutti i giorni in una lingua che non è la vostra. Io personalmente
dovevo dormire dopo scuola o non arrivavo sveglia a cena! Non mettetevi quindi troppa
pressione di dover fare tante cose nel primo periodo e lasciatevi, invece, del tempo per
abituarvi al nuovo ambiente.
La paura di non fare amicizia penso preoccupi tutti i futuri Exchange Student e, ovviamente,
faceva paura anche a me prima di cominciare il programma. Non nego che nella maggior
parte delle situazioni, specialmente all’inizio, bisogna un po’ fare gli estroversi di turno.
Quello che ho fatto io, ed è anche quello che consiglio di fare, è di buttarsi, e usare l’essere
Exchange Students come rompighiaccio. E’ così che io ho conosciuto una delle mie più care
amiche qui in America, Madison. Era il primo giorno di scuola dopo essere rimasti a casa per
un paio di giorni dopo un uragano, ed eravamo entrati a scuola un’ora dopo e, di
conseguenza, i turni del pranzo erano diversi. Essendo uno dei primi giorni di scuola non
avevo nessun amico con cui pranzare in quella fascia oraria. Ho visto che anche Madison
stava mangiando ad un tavolo da sola e le ho chiesto se potevamo pranzare insieme e, da
lì, è nata per caso la nostra amicizia. Quindi, ribadisco, buttatevi come ho fatto io, la cosa
peggiore che vi può capitare è che vi dicano di no. A quel punto non demoralizzatevi, avete
una mensa piena zeppa di studenti intorno a voi!
Detto ciò, buona fortuna con il vostro Exchange Program! Spero che possa essere
un’esperienza speciale come lo è stato per me.
Sono più che contenta di rispondere ad ogni dubbio o curiosità.
Instagram: @mati.polastri